Leggendo
"La Via dei Simboli" mi sono accorta di come l'epoca informatica e di conseguenza l'Architettura si basi sempre di più su messaggi metaforici, non diretti, su SIMBOLI. Se penso a questa parola, però, non sono solamente le grandi architetture che catturano l'animo a venirmi in mente, ma soprattutto i piccoli, quelli di uso quotidiano, quelli che passano quasi inosservati, quelli che "dovrebbero" vivere per funzionare. Mentre quello che realmente fanno è lanciare messaggi, essere dei simboli, e lo fanno in primo luogo con forme di marketing....
Spot Telecom 2004_utilizzata l'immagine e le parole di Gandhi ...e poi attraverso il packaging...
Ed è inutile continuare ad asserire che l'abito non fa il monaco, in fondo potrebbe essere ancora vero, ma a noi non interessa più. Ormai viviamo nella FIDUCIA, nel fidarsi di un primo sguardo, di quella comunicazione veloce, si vive fidandosi che quello che c'è nel pacco sia veramente quello che volevamo e come lo volevamo. Nella speranza che quei biscotti siano veramente buoni come sono rappresentati o meglio ancora buoni come il sapore di famiglia perfetta che portano con sè.
Ed è questo su cui vorrei lavorare, sulle tante volte che mi soffermo per più di un secondo a leggere dietro il primo sguardo, sul
packaging,
non più semplice imballaggio funzionale ma vero e proprio progetto di comunicazione...